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Il mercato del riciclo delle batterie agli ioni di litio è trainato principalmente dalla diffusione del mercato delle auto elettriche
Secondo gli analisti, entro il 2025, dovrebbero essere disponibili circa 705.000 tonnellate di batterie agli ioni di litio a fine vita. Si prevede che questo numero raggiungerà i 9 milioni di tonnellate all'anno entro il 2040.
Attualmente, solo una piccola parte delle batterie agli ioni di litio viene riciclata e il resto termina in discarica.
Il mercato totale del riciclo delle batterie agli ioni di litio è stato di circa 93.800 tonnellate nel 2019, dato che crescerà a 459.369 tonnellate entro il 2025, con un CAGR tra il 2019 e il 2025 del 30%.
Il valore delle materie prime presenti nelle LIB è di circa $ 315 milioni; questo dato raggiungerà $ 1,137 miliardi entro il 2025 e $ 23,812 miliardi entro il 2040.
batterie agli ioni di litio esauste
stimato entro il 2025
batterie agli ioni di litio riciclate
nel 2019
Valore delle materie prime
stimato entro il 2040
AraBat mira a implementare un processo industriale innovativo e sostenibile per recuperare i metalli preziosi dalle batterie al litio esaurite (LIB). L'estrazione dei metalli dai LIB è normalmente ottenuta attraverso un processo pirometallurgico, seguito dall'asportazione del ferro mediante mezzi magnetici e da un trattamento in forni ad una temperatura compresa tra 700 e 1200 °C. Un'alternativa a questo processo piuttosto costoso e inquinante è il processo idrometallurgico, dove i minerali vengono fatti passare in corsi d'acqua, generalmente su lastre di rame amalgamate con mercurio. Quest'ultimo processo prevede l'utilizzo di reagenti chimici come l'acido nitrico o solforico e si sviluppa a temperature notevolmente inferiori rispetto al tradizionale processo pirometallurgico, riducendo così la formazione di diossine che sono la principale causa di inquinamento. In secondo luogo, questo processo è caratterizzato da un'efficiente separazione dei metalli e da un basso consumo energetico
Il sistema AraBat è da considerarsi un’innovazione del tipico processo idrometallurgico (con valori di efficienza di lisciviazione e di tasso di recupero e purezza molto elevati).
Oltre a tutti i vantaggi di una tipica tecnica di questo tipo in termini di impatto ambientale e di costi, la startup prevede l’utilizzo di un diverso reagente chimico: l’acido citrico, un acido organico debole presente negli agrumi, perfetto sostituto dei comuni acidi inorganici forti, come H2SO4, HCl, and HNO3, utilizzati comunemente dalle altre imprese di riciclo.
Un altro punto di forza del processo AraBat è da individuare nell’impiego della buccia d’arancia (derivante da pastazzo agrumario, sottoprodotto dell’industria di trasformazione), contenente flavonoidi, acidi fenolici e soprattutto cellulosa da convertire in zuccheri a caldo per il processo di estrazione dei metalli.
L’ultimo grande valore aggiunto risiede negli output che si intendono portare sul mercato: sacchi di carbonato di litio, idrossido di cobalto, idrossido di manganese e idrossido di nichel (e altri composti, in via di studio) a elevata purezza, metalli preziosi largamente utilizzati in numerosi settori produttivi e oggetto di business davvero interessante. Dunque: un processo inedito, per sostenibilità e performance, nel riciclo di batterie al litio.
L'ultimo grande valore aggiunto risiede nelle produzioni che intendiamo portare sul mercato: composti di nichel, cobalto, manganese e litio (e altri materiali), metalli preziosi ampiamente utilizzati in numerosi settori produttivi. Il nostro approccio garantisce molteplici vantaggi, sia dal punto di vista ambientale che da quello della competitività.
I vantaggi ambientali sono riconducibili al riutilizzo degli scarti agroalimentari, al riciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
(RAEE, tipicamente contenenti batterie al litio), e alle soluzioni dell'approvvigionamento di materie prime critiche
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